Come cercare esperienze sensoriali nelle case di Via Farini
Come cercare esperienze sensoriali nelle case di Via Farini
Le case durano centinaia di anni, le persone decisamente meno.
E attraverso le case, gli uomini dopo la loro morte possono diventare eterni, o quasi.
Certo, fortunatamente può accadere anche con oggetti comuni – talvolta preziosissimi – quali orologi o gioielli di lusso. Ma è ben più difficile.
Certi immobili di pregio, oltre ad avere un valore anche di milioni di euro (si pensi a certi palazzi storici affrescati nella centralissima Via Farini o anche in zona D’Azeglio), si tramandano a figli, nipoti e pronipoti.
E tramandare una casa ai posteri è come uno schiaffo in faccia a Caronte, a pensarci bene.
Chi ha la fortuna di ricevere in eredità una casa di così alto livello è naturalmente agevolato nella realizzazione dei suoi progetti di vita. Da parte del donatore, inoltre, la consapevolezza che tale immobile verrà utilizzato con ogni probabilità da altri membri della propria famiglia ne aumenta altresì il senso di godimento, rinnovando anche il piacere ed il gusto di viverci.
Un po’ come la madeleine del celebre scrittore francese Marcel Proust che gli faceva rivivere la dolce età dell’infanzia.
A questo livello, poi, una casa può essere definita come “olistica”, risvegliando cioé tutti i sensi e divenendo un contenitore non solo di oggetti (e persone, lapalissianamente) ma anche di esperienze sensoriali, siano esse positive o negative.
Ora, riguardo ai singoli “luoghi dell’abitare” che caratterizzano ogni appartamento, viene da chiedersi quali siano i nostri preferiti, quelli in cui amiamo trascorrere il nostro tempo – spesso limitato, dati i nostri impegni di lavoro in azienda o in trasferte in Italia e all’estero.
A nostro giudizio, a prescindere dal fatto che ci si riferisca ad un attico in Via Farini o in zona D’Azeglio, l’ambiente più amato è indubbiamente il salone. Intendendo con esso l’intero reparto-giorno, composto sia dal salotto che dalla sala pranzo.
Il salotto rappresenta un ambiente in grado di accogliere funzioni diverse, per così dire, dal ricevimento degli ospiti, al realx personale, alle attività di svago e di intrattenimento familiare. Non solo, ma al suo interno si costruiscono spesso rappresentazioni di successo da offrire a sé stessi oltreché ad uno sguardo esterno, divenendo emblema di acquisizione di status e avvenuta trasformazione sociale.
La sala da pranzo è invece il luogo della convivialità nel senso più pieno del termine. E’ quello in cui stare insieme alle persone più care, chiacchierare e godere della compagnia dei commensali, oltreché del buon mangiare. E’ la sublimazione della condivisione, del dialogo, del confronto, della quotidianità e quindi della fiducia.
Insomma, il salone rappresenta il luogo più amato e stabile della nostra vita, lo spazio in cui possiamo rifugiarci e costruire frammenti sicuri della nostra esistenza, custode della memoria più resistente in una consuetudine fatta di continui cambiamenti.